martedì 20 dicembre 2011

Il castagnaccio alla Patry

Prima di tutto vorrei introdurre il frutto alla base di questo "dolce": la castagna. 
Il suo nome latino castanea deriverebbe da castitas, ovvero Castità. Nella mitologia si narra che Artemide(Diana), dea della caccia, per sfuggire a Zeus che la voleva sedurre, si trasformo' in un albero, un castagno appunto, che salvaguardo' la sua castità.
Nell'esegesi biblica alla castagna si attribuisce il valore di continenza, pertanto è spesso associata alla Vergine o al buon cristiano, che fuori mostra le spine come il riccio, ma dentro è pieno di virtu' come la castagna, gustosa e nutriente. 
Fino ai primi anni del dopoguerra il frutto dei castagni costitui' uno degli alimenti fondamentali per vari settori della popolazione, che infatti dedicarono molte cure a questa coltura.  Il castagno offriva : cibo, legna da opera e lagna da ardere ; il fogliame, inoltre, era utile come lettiera per il bestiame e il castagneto come pascolo alternativo.
Per le popolazioni dell'Appennino il castagno era "l'Albero del Pane", in alcuni detti si parla di terra del"pane di legno".
Purtroppo ai giorni nostri i  boschi di castagni sono abbandonati a se' stessi, nessuno pota le piante o pulisce il sottobosco: il terreno si impoverisce, le castagne diventano piu' piccole e meno saporite, i funghi faticano a crescere. (Io ho potuto constatare di persona questo inaridimento nei boschi di Pontremoli, ormai abitati per lo piu' da anziani che non riescono piu' a prendersi cura dei loro amati boschi.)




Passiamo ora agli usi culinari della castagna. Ho scelto questa ricetta perchè è semplice, veloce e diverte molto i bambini, che vi aiuteranno volentieri a mescolare e decorare.(è un impasto molto facile, che non richiede precisione )

Castagnaccio alla Patry :

200g di farina di castagne
350ml di acqua
olio extra vergine d'oliva
pinoli
uvette
noci
rosmarino(nella ricetta originale al suo posto viene usata la scorza d'arancia)
sale

Accendere il forno a 200°.
Setacciare la farina in una ciotola, versare a filo  l'acqua e rimescolare con una frusta. Aggiungere un cucchiaio d'olio e un pizzico di sale. Unire le uvette a piacimento e qualche pinolo.
Versare il composto in una teglia oliata di dimensioni tali che il castagnaccio risulti alto un dito o due. Cospargere la superficie di pinoli, noci , aggiungere qualche foglia di rosmarino e "arabescare" la superficie con l'olio. Infornare per circa 30 minuti, finchè appariranno le tipiche increspature.

Se si eliminano le noci, i pinoli e le uvette il castagnaccio sarà perfetto per accompagnare una ricotta fresca.





sabato 17 dicembre 2011

I dolci segnaposto di un'amica dalle mani d'oro


Gesso, glassa reale Decora, fimo e tanta tanta manualità e pazienza per creare delle piccole meraviglie!!! L'amica è ancora lei:  Alessandra (vedere il post Alessandra's cookies).

Il Natale in casa mia

uuL'albero di Natale, pronto e addobbato già da metà Novembre(come si fa a dir di no agli occhi imploranti di un bambino?), è in attesa di pacchetti e pacchettini da accogliere sotto di sè .        fdrrrrfxgbghtzhzzz5zvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvmmmmmmmmmmmmvvvvvvvvvjjjjjjjjjjjz674k75 5k8tt54644444444444466666666677788ooooooooooooooouzzzz.ut556u445 bnhhgzuzffgdddddddddddhthghjkjhhbmjghhzg bvbvcbcvgfr
Questa parte è stata scritta da Marco, che ha voluto a tutti i costi partecipare alla stesura del post.






 Il presepe quest'anno è interattivo, infatti i personaggi sono marionette che all'occorrenza vengono calzati e interpretano la storia di Gesu' bambino. Marco è stato molto contento di partecipare alla sua preparazione, con la ricerca delle cortecce, del muschio e la costruzione delle marionette. Al posto dei tradizionali bue e asinello noi abbiamo scelto la renna di Babbo Natale. 

venerdì 16 dicembre 2011

Mercatino di Natale a Capiago


 Gli addobbi per l'albero


 Le borsettine da riempire di dolcetti



 I dolcetti di pile




 Le coperte da bambino



 Le marionette 




 Le coperte



le calze da appendere all'albero

Una torta alla frutta per una cena speciale

Torta alla frutta, base di pan spagna, sciroppo di fragola, chantilly, daquoise alle mandorle e frutta fresca.




Per il pan di spagna (ricetta di Maurizio Santin):
180g zucchero semolato
160g farina setacciata
7 uova intere
1/2 stecca di vaniglia

Accendere il forno a 180°.
Montare in una planetaria le uova con lo zucchero e l'interno di 1/2 bacca di vaniglia, fino ad avere le uova molto spumose. Aggiungere a neve la farina mescolando delicatamente dall'alto verso il basso. Versare in una teglia precedentemente imburrata e infornare fino a colorazione.

Per la daquoise alle mandorle(ricetta di Maurizio Santin)
25g farina
150g farina di mandorle
150g zucchero a velo
250g albumi
100g zucchero semolato

Accendere il forno a 180°.
Montare in una planetaria gli albumi con lo zucchero semolato, incorporare poi a mano delicatamente lo zucchero a velo setacciato e la farina. Aggiungere la farina di mandorle. Cuocere in una placca foderata con carta forno fino a colorazione.



Per la crema chantilly(ricetta di Luca Montersino)
-crema pasticcera
800g latte
200g panna
300g tuorli
300g zucchero semolato
70g amido di mais
1 baccello di vaniglia

Portare a bollore il latte con la panna e i semi di vaiglia. Nel frattempo montare i tuorli con lo zucchero, poi unire l'amido di mais. Versare il composto sopra il latte e aspettare che si formino dei piccoli vulcani, amalgamare bene il tutto con la frusta. Togliere dal fuoco e stendere la crema su una teglia con pellicola a contatto e far raffreddare.
- chantilly:
500g crema pasticcera
1 kg di panna

Unire la panna alla crema pasticcera mescolando delicatamente dall'alto verso il basso


Per lo sciroppo bollire le fragole con acqua e zucchero poi frullare con mixer



lunedì 5 dicembre 2011

I FUNGHI DI TERRA DI REZZAGO



I "Funghi di terra" sono noti anche con il termine scientifico di "Piramidi di erosione". Queste curiose strutture si formano su terreni morenici, costituiti da materiali grossolani - massi e blocchi - dispersi in una matrice sabbioso-limosa molto friabile, per l’azione erosiva delle acque di ruscellamento. Le grosse pietre proteggono il materiale sottostante dall’azione delle acque dilavanti, generando una forma colonnare, instabile, sormontata da un masso a forma di "cappello". Inevitabilmente, i funghi sono strutture fragili destinate al crollo, come è successo recentemente ad uno di essi. Altri, per contro, si stanno formando, ma in tempi molto lunghi, in decenni o in centinaia di anni.











Percorso.
Si posteggia in prossimità del municipio di Rezzago.
Si seguono le indicazioni dei segnavia e si inizia il circuito che in circa 40 minuti porta ai funghi di terra. Si attraversa un bellissimo castagneto, vanto del comune. Le piante, armoniosamente distanziate fra di loro recano un numero che indica il rispettivo proprietario. Infatti pur essendo il suolo di proprietà comunale, il bosco appartiene a 74 abitanti di Rezzago che ogni anno versano al comune un contributo simbolico di 10 centesimi per pianta. Poco lontano dai funghi ci si può ristorare all’Agriturismo Enco, da dove si gode un bellissimo panorama.


 

Le mie torte






Pan di spagna al cacao, chantilly, marroni sciroppati, meringhe

I colori della Provenza

La magia di un lago alle prime luci dell'alba, a Thorenc










Le Gourge du Verdon





Moustier St Marie, un piccolo gioiello arroccato




L'ocra di Roussillon








Chateauneuf  du Pape 


Cabasson